Podemos, volano gli stracci tra il gruppo e la ex Di Timoteo: "Finiti i ricatti del tipo 'faccio io l'assessore o andiamo tutti a casa'"

TERAMO – Volano gli stracci in casa Podemos. Lo strappo di Francesca Di Timoteo, che ha esternato la sua delusione per le scelte operate dal sindaco Gianguido D’Alberto nel ricomporre il suo esecutivo, ha svegliato polemiche dormienti in seno al gruppo civico che ha lanciato e sostenuto la candidatura del primo cittadino.
Il gruppo consiliare adesso ‘vuota il sacco’ rispondendo alle accuse di ‘doppia personalità politica’ lanciate contro il sindaco, fino ad accusarla di essere stata lontana dagli interessi del movimento, soprattutto nei giorni del ballottaggio elettorale, per poi riapparire a vittoria conseguita ma senza incidere da consigliera comunale sull’attività generale del consiglio. O di quale fosse la sua posizione nei confronti di Teramo 3.0, al cui gruppo diventato Italia Viva in queste ore il nome della Di Timoteo viene accostato con insistenza.
Ecco il testo della replica di Podemos: 

"Abbiamo a lungo atteso, prima di prendere posizione circa le dichiarazioni politicamente sgrammaticate della collega Di Timoteo, ma oggi sentiamo la necessità di fare chiarezza e raccontare la verità.
Se si vuole parlare di doppia personalità, allora dalla consigliera Di Timoteo abbiamo tutti da imparare.
Altrimenti come valutare l’ermeticità o il silenzio della Consigliera in ogni riunione di gruppo, di maggioranza e nella stragrande maggioranza dei consigli comunali, messe a confronto con le prese di posizione degli ultimi giorni? Cara Francesca se avevi così tanto da dire, perché dal confronto sei scappata? Avevi paura del contraddittorio?
Come valutare i pochi, secchi e decisi messaggi, ripetuti in questi mesi in cui la Consigliere Di Timoteo chiedeva che l’allora Teramo 3.0 venisse cacciata dalla maggioranza e alcuni assessori rimossi, paragonati con le prime righe del suo ultimo comunicato in cui prende le difese della Marroni? Cara Francesca qual è il tuo reale pensiero?
Probabilmente la verità è un’altra: a te del progetto politico, di Teramo, della candidatura e vittoria di Gianguido è sempre fregato ben poco. Del resto non ricordiamo la tua presenza nella fasi del ballottaggio, ma abbiamo ben presente la tua ricomparsa il 24 giugno scorso. Diciamoci la verità: a te interessava solo la tua posizione, un tornaconto concreto.
E allora vogliamo essere franchi con te: hai fatto bene ad uscire da Insieme Possiamo, perché qui non c’è spazio per personalismi. Ci siamo candidati per scrivere una storia diversa, non per ripetere una stagione passata in cui “o faccio io l’Assessore o andiamo tutti a casa”.
È finito il tempo dei ricatti politici.  Ti aspettiamo quando vorrai parlare e confrontarti con i problemi di Teramo, dei Teramani, quando avrai soluzioni da offrire".